14 Lug Trattamento del nervo vago
Viene coinvolto per :
- stimolare la produzione di adico gastrico;
- stimolare il cuore come regolazione;
- regolare la peristalsi intestinale;
- stimolare la sudorazione in collegamento con l’ipotalamo;
- controllare alcuni muscoli della bocca e regola fonazione e respirazione;
- per la connessione con il sistema vestibolare per passaggio attraverso il foro lacero posteriore.
Come stimolare un nervo dall’esterno ?
Dipende principalmente dalla funzionalità e dal tipo di problema che si riscontra. Un nervo è sia un conduttore di corrente elettrica che una struttura vivente, quindi qualsiasi alterazione della struttura (compressione, mancanza di polarità, stress, stiramenti, ecc.) incidono sulla normale vita e funzione del nervo. Dati i diversi punti di raggiungimento del ramo nervoso vagale posso suggerire il seguente tipo di stimolazione :
- casi di epilessia – stimolazione intermittente (3 cicli da 5’ ciascuno in un diverso punto di passaggio, 30 stimoli al minuto con pressione di un indice (circa 30 mmgr.), seguiti da 30 secondi di pausa);
- casi di cefalee – apertura del foro lacero posteriore e liberazione del passaggio (5 cicli di mobilità respiratoria cranica, 30” di pausa, stimolazione alternata tra punto primo di contatto (post atlante) e punto secondo di contatto (post succlavio) di 15” con pressione unica di un pollice (circa 50 mmgr.) per 10 cicli ciascuna stimolazione;
- casi di singhiozzo o di spasmo facciale ricorrente – stimolazione del secondo punto di contatto per 1’ con pressione unica di un indice e di un medio (circa 60 mmgr.) alternato a stimolazione fasciale vertebro – sternale (dipendente dalla resistenza dei tessuti e dalla struttura del paziente); cicli di stimolazioni almeno 5;
- casi di vertigine – stimolazione interna al padiglione auricolare con il mignolo (circa 20 mmgr.) con tecnica craniale di regolazione degli ossicini per 5 cicli respiratori cranici, seguita da stimolazione del primo punto di contatto (post atlante) per 2’, seguito da tecnica di rotolamento asimmetrico dei temporali per 5 cicli respiratori cranici;
- sintomatologia vagale del piloro – denominato anche dolore durante il passaggio del cibo attraverso il piloro dello stomaco al duodeno. Procedere principalmente in modo fasciale, riconducendo il trattamento vagale a postumi. Prima di tutto ricerchiamo un’equilibrio tra vertebre dorsali e sterno attraverso il trattamento fasciale, poi equilibriamo il diaframma in modo da far lavorare in inspiro/espiro entrambe le cupole, poi passiamo a stimolare prima il secondo punto di contatto (post succlavio) con ritmo alternato (5” compressione con l’indice (circa 30 mmgr.) e 5” di riposo) per 5-10’. Infine aggiungere sempre una serie di stiramenti meccanici superficiali di origine e inserzione dell’esofago. Tutti questi passaggi vengono ripetuti fino all’aumento del sistema parasimpatico;
Dove si ricerca il passaggio sottocutaneo del vago?
1° struttura di riferimento : prima vertebra cervicale, denominata ATLANTE; dietro le sue faccette articolari con occipite troviamo il nervo. In corrispondenza si sente il passaggio della giugulare, e il rivestimento muscolare dello SCOM.
2° struttura di riferimento : clavicola e relativi passaggi vascolari. In corrispondenza della clavicola si trovano vena e arteria succlavia, mentre il vago dopo aver seguito parte del decorso dello SCOM si incanala nel mezzo delle due strutture vascolari.
3° struttura di riferimento : l’esofago essendo la struttura di fissità e incrocio dei rami vagali può diventare un vero e proprio strumento di manualità del nervo vago. Ricordiamoci l’importanza dell’esofago in quanto unica struttura di comunicazione tra la bocca e lo stomaco.
Autore: David Toselli
http://www.tosellidavid.com/trattamento-del-nervo-vago/