20 Ago Distinzione fra normalità, osteopenia ed osteoporosi
http://www.vincenzoalvino.it/osteopenia-ed-osteoporosi.htm
Sono state prese in considerazione una serie di condizioni a rischio di osteoporosi e di fratture, da questi concetti generici, si dovrà arrivare a valutazioni più obiettive, per cercare di quantificare meglio il rischio individuale di fratture.
Gli studi prospettici hanno dimostrato che il rischio di frattura aumenta progressivamente con la diminuzione della densità minerale ossea (Bone Mineral Density: BMD) misurata mediante la densitometria ossea. La relazione fra BMD e rischio di frattura è addirittura superiore a quella tra colesterolemia e rischio di infarto del miocardio, o tra ipertensione arteriosa e rischio di ictus. Naturalmente si sa che questo rischio è individualmente influenzato da altri fattori, in particolare quelli che possono aumentare le occasioni di caduta, e che pertanto non sia possibile, considerando solo il valore di BMD, discriminare fra donne che avranno o non avranno lfratture. Tuttavia, nel tentativo di uniformare giudizi e previsioni sulla diagnosi di osteoporosi, considerando che la determinazione della massa ossea (BMD) comunque rimane il parametro più efficace per una previsione di rischio di frattura, la si assume come riferimento per dare una valutazione preliminare e convenzionale di questi rischi.
Generalmente vengono utilizzati 2 parametri, diversi in funzione della popolazione standard di riferimento.
Lo Z-score assume come soggetti di riferimento: persone della stessa età e dello stesso sesso. Tale parametro esprime la differenza tra il valore densitometrico del soggetto esaminato e quello medio di soggetti coetanei.
Il T-score utilizza come riferimento: soggetti giovani ed adulti (30-40 anni), sani e dello stesso sesso. Esprime quindi la differenza tra il valore densitometrico del soggetto esaminato e quello teoricamente corrispondente al picco di massa ossea nella popolazione esaminata.
Dei due indici, quello maggiormente utilizzato è il secondo, ossia il T-score, riferito, come si è detto, alle migliori condizioni possibili nella media normalità. Misurando la BMD, a diverse età, è possibile stabilire una media, e le variazioni riscontrate. Per definizione statistica si assume che le variazioni misurate nell’85% della popolazione di riferimento rappresentano una deviazione standard (DS), che pertanto oscilla da +1 DS (sono i valori più elevati della media) a -1 DS (i valori al di sotto della media). I valori compresi nel range della 1a DS vengono assunti come espressione di normalità.
Può essere utile avere presente alcune semplificazioni sul significato delle deviazioni standard (DS): la 1a DS comprende la variabilità dell’85% dei soggetti assunti per riferimento, ossia di donne adulte, giovani e sane per il T-score, e di donne coetanee per lo Z-score. La 2a DS comprende la variabilità registrata per il 90% della popolazione di riferimento, e la 2.5a DS comprende la variabilità misurata nel 99% della popolazione di riferimento.
Pertanto, avere un valore di BMD compreso entro la 1a DS, ossia non al di sotto di -1DS, significa trovarsi nel range della popolazione presa come riferimento, che si assume sia “normale” entro questi limiti di variabilità. Essere al di sotto di -1DS, ma al di sopra di -2.5DS significa essere nelle condizioni in cui si trova il 14% della popolazione di riferimento. Infine, trovarsi al di sotto di -2.5 DS significa avere valori inferiori a quelli che si ritrovano nel 99% della popolazione di riferimento, ossia in franca patologia.
Interpretazione dei valori dello Z-score
Z-Score Cosa significa
> -1DS Si è nei limiti della norma x età
tra -1DS e -2.5 DS Condizioni peggiori dell‘85% delle coetanee
– 2.5 DS Valori peggiori del 99% delle coetanee
Interpretazione dei valori di T-score
T-Score Cosa significa e quale il Rischio di Frattura
> -1DS Si è nelle condizioni dell‘85% di donne giovani e sane. Rischio usuale
tra -1DS e -2.5DS Condizioni peggiori dell‘85% di donne giovani e sane.Rischio doppio
– 2.5 DS Valori inferiori al 99% di donne giovani e sane. Rischio + del triplo
Questi parametri statistici sono importanti perché una serie di studi condotti con determinazione della BMD hanno evidenziato che per ogni diminuzione di 1 DS nel T-score, ossia rispetto alla BMD di donna giovane, adulta e sana, il rischio di frattura raddoppia. Sulla base di queste osservazioni l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha introdotto a scopi diagnostici una definizione di osteoporosi ed osteopenia basata su diversi livelli di T-score, che corrispondono a diverse previsioni di rischio di frattura. Questa definizione deriva dall’aver osservato come, alla diminuizione di una deviazione standard, rispetto al picco di massa ossea, il rischio di frattura raddoppia. Per quanto arbitraria tale classificazione è utile per definizioni più omogenee.
Definizione di osteopenia ed osteoporosi secondo i criteri dell‘OMS, in relazione ai valori densitometrici (1994).
T-Score Classificazione OMS
BMD non inferiore a -1 DS Normale
BMD inferiore a -1DS ma superiore a -2.5 DS Osteopenia
BMD inferiore a – 2.5 DS Osteoporosi
BMD inferiore a -2.5 DS con fratture già presenti Osteoporosi conclamata
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Con il termine osteopenia si intende una massa ossea inferiore al normale, ossia la condizione riscontrata in una donna in buona salute di 30 anni. Questa situazione comporta un rischio di frattura approssimativamente doppio di quanto si verifica in condizioni di normalità.
L‘Osteoporosi si verifica quando la massa ossea è molto ridotta rispetto a quanto si riscontra in una donna giovane ed in buona salute. Il rischio di frattura è almeno 3 volte superiore alla norma.
L‘osteoporosi primaria o involutiva si verifica in entrambi i sessi a tutte le età, ma spesso nelle donne segue l‘avvento della menopausa, per questo viene anche detta osteoporosi postmenopausale, inoltre negli uomini si verifica molto più tardi nel corso della vita.
L‘osteoporosi secondaria è la conseguenza di utilizzo di farmaci (esempio glucocorticoidi) o di altre malattie (iperparatiroidismo, ipertiroidismo ecc.) o condizioni particolari.
Dall‘applicazione delle tecniche di misurazione e dall‘utilizzo del T-score e dello Z-score, può verificarsi che, per una donna di 80 anni, si possa trovare uno Z-score normale, ossia compreso entro la 1a DS, con un T-score al sotto della 2a DS: si tratterebbe di una donna in condizioni usuali e buone per la sua età, ma con un rischio di frattura molto più elevato di quanto previsto per una donna normale e più giovane.