08 Giu BISOGNA CONQUISTARE LE POSIZIONI
Il pianto di un neonato è spesso interpretato dai genitori e dagli adulti come un indicatore di allarme.
Francamente non è l’unica possibilità interpretativa.
Appunto non esistono verità ma tante storie.
Ciò che osserviamo è comunque condizionato da noi stessi.
La trasmissione è quindi un elemento da non trascurare…
Ci sono bambini che possono arrivare a piangere in media anche 2 ore al giorno.
È chiaramente un linguaggio legato alla fame, all’igiene, all’ assenza di contatto ed infine al dolore.
Detto ciò, moderare i propri comportamenti è la vera sfida per il genitore.
Per moderazione si intende la capacità di non entrare sistematicamente in meccanismi di ansia e apprensione.
Durante un trattamento riabilitativo può accadere che ciò avvenga.
Ovviamente perché il terapeuta è figura esterna al nucleo di appartenenza.
Qui credo vada sottolineata la capacità del genitore presente di non creare una condizione frammentata.
Se ciò avviene l’operatore passa quasi in secondo piano, anzi quasi scompare, fa parte dell’ambiente ma non ne è il protagonista, diventa mezzo, dispositivo per nuove conquiste neuro psico motorie
del bimbo e sempre in compagnia della figura di riferimento, esso sia mamma o papà.
Nelle situazioni più critiche è quindi giusto non cambiare tono della voce.
Le parole non sono comprese ma i cambiamenti di volume si.
Torniamo quindi al valore altissimo del Ritmo, concetto primordiale per ogni essere vivente.
Soprattutto centriamo il tema parlando di campo, in quel che sembrano dei momenti negativi bisogna aver la forza e la capacità di aspettare e trovare nuove vie per riprendere un contatto senza che il pianto inconsolabile avvenga.
Il pianto può esser dunque un forte stress, la capacità di non sopportare il carico allostatico ma altresì può esser quel ponte verso nuove prospettive e passaggi dello sviluppo.
Conquistare la posizione seduta, gattonare, verticalizzare e ricadere comprendendo prima la sensazione di vuoto e poi di atterraggio.
Una fonte di stress se non mantenuta in maniera cronica può evidentemente segnare una serie di reazioni Pisco fisiche, neurovegetative ed endocrine importanti.
Esse stesse potrebbero esser solo anche il modo (sofferto) della conquista di un nuovo gradino nella crescita del proprio bimbo.
Dunque con “sudore e lacrime” (si fa per dire), arrivare ad un risultato, anche quando si è molto piccoli, e’ formativo.
Diamo modo ai nostri bambini di comprenderlo, siate ombra e mai burattinai.
ADNI