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L’artiglio del diavolo (Harpagophytum procumbens) è una pianta perenne della famiglia delle Pedaliaceae , utilizzata per la cura di mal di testa e mal di schiena grazie alle sue proprietà analgesiche e anti-infiammatorie. Scopriamolo meglio.
> Proprietà dell’artiglio del diavolo
>L’habitat dell’artiglio del diavolo
Proprietà dell’artiglio del diavolo
L’artiglio del diavolo è impiegato da secoli nella medicina tradizionale dei popoli sud-africani, per la cura di vari problemi del sistema osteo-articolari. L’efficacia analgesica e anti-infiammatoria degli Harpagosidi contenuti nella radice sono ritenuti responsabili degli effetti analgesici e antipiretici della pianta.
L’artiglio del diavolo si è dimostrato particolarmente attivo soprattutto nelle situazioni che causano dolore e infiammazione come tendiniti, osteoatrite, artrite reumatoide, mal di schiena, mal di testa da artrosi cervicale, dolori generici alla cervicale, contusioni, sciatica, artrite, artrosi.
A questo vegetale sono attribuite anche proprietà ipocolesterolemizzanti e ipouricemizzanti (è utile in caso di gotta), data dalla presenza di molti principi amari, capaci di stimolare la produzione dei succhi gastrici e della bile.
Tale caratteristica rende i rimedi erboristici a base di artiglio del diavolo controindicati in caso di gastrite, ulcere gastriche o duodenali, e durante l’assunzione di altri antinfiammatori di sintesi, perché aumenterebbe gli effetti dei farmaci e i relativi effetti secondari o indesiderati.
Come l’artiglio del diavolo, esistono altri antinfiammatori naturali: scopri quali sono.
Modalità d’uso
USO INTERNO: si trova in commercio sotto forma di tintura madre, capsule o compresse. La sua assunzione deve essere effettuata sotto stretto controllo medico e in generale il trattamento non deve essere troppo lungo, al massimo 1 o 2 settimane.
USO ESTERNO: Pomate e gel a base di artiglio del diavolo sono indicate in tutte le forme d’infiammazioni articolari.
Considerando prodotti di qualità standardizzati e titolati le dosi indicate sono:
- In estratto secco, per problemi osteoarticolari e reumatici 300-600 mg al giorno da assumere in 3 momenti della giornata.
- In tintura madre: 30 gocce diluite in acqua, 3 volte al giorno
- In infuso, 5 grammi di tisana in 500 ml di acqua, da assumere in 3 volte al giorno
Controindicazioni
L’artiglio del diavolo presenta diversi effetti collaterali e controindicazioni. Poiché questo rimedio ha un effetto ipoglicemizzante se ne sconsiglia l’uso a soggetti affetti da diabete che già assumono farmaci specifici. Come già anticipato la proprietà digestiva dell’Artiglio del Diavolo grazie alla presenza di sostanze amaricanti lo rende controindicato a chi è affetto da gastrite e ulcera duodenale, poiché stimola la secrezione gastrica.
Questo rimedio interagisce con farmaci anticoagulanti ed ha un effetto ipotensivo, se ne sconsiglia quindi l’uso a chi è sottoposto a questo tipo di terapia. L’Artiglio del Diavolo non deve essere somministrato in gravidanza poichè può stimolare le contrazioni uterine.
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Descrizione della pianta
Erbacea perenne, rampicante, presenta germogli che si originano da una radice tuberosa aderente alla terra. Le foglie sono erette, picciolate, carnose e lobate. Dalle ascelle fogliari nascono fiori porpora, singoli. I frutti sono legnosi, frastagliati, muniti di spine uncinate, che ricordano artigli.
L’habitat dell’artiglio del diavolo
Originaria dell’Africa meridionale e orientale, si trova frequentemente nell’altopiano sudafricano del Transvaal, nelle aree desertiche e di savana.
Cenni storici
Le sue proprietà medicinali sembra siano state scoperte dalle varie popolazioni del sud dell’Africa che la usavano in decozione per trattare problemi digestivi, forme reumatiche, artriti e per ridurre la febbre.
Un aspetto curioso della pianta è la capacità dei frutti dotati di spine uncinate d’intrappolare piccoli animali che in taluni casi, rimanendo bloccati, muoiono di fame e sete.
Mentre fa saltare come indemoniati uomini o animali più grandi che inavvertitamente la calpestano, a causa del forte dolore che procurano i sui uncini alle zampe e ai piedi.
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