M. Odent la differenza tra ossitocina sintetica e naturale nel parto

M. Odent la differenza tra ossitocina sintetica e naturale nel parto

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Abbiamo avuto modo di intervistare il grande michel Odent, un medico ostetrico, ormai ottantenne, ma con uno spirito di rara giovinezza, che da più di 50 anni si occupa di nascita con grande passione e con la capacità di coniugare un grande rispetto e amore per la scienza con la fiducia nella perfezione della fisiologia, che nella normalità dei casi, è quella che può farci da grande maestra. L’ossitocina è un ormone che viene prodotto dall’uomo e numerose specie animali. Esso viene chiamato l’ormone dell’amore, perchè è coinvolto in momenti di grande intensità: dall’orgasmo, al parto, all’allattamento, alla nascita, ma è anche l’ormone a cui sono associabili, scientificamente parlando, comportamenti empatici e di grande affettività.

Nel nostro quotidiano, l’ossitocina è diventato ormai un ormone assai conosciuto perchè viene utilizzato quasi di routine in ospedale per indurre le contrazioni durante il parto.

Ma le contrazioni indotte con l’ossitocina sintetica iniettata per endovena durante il travaglio, se da un lato sono efficacissime per ciò che riguardano il parto, purtroppo generano i loro effetti solo sulla muscolatura dell’utero creando effetti non trascurabili, ad esempio sulla percezione del dolore.

In questa intervista, Michel Odent ci spiega le funzioni dell’ossitocina e ci racconta le differenze sostanziali dell’ossitocina sintetica rispetto a quella prodotta naturalmente in travaglio. (l’intervista in Francese è disponibile qui)

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Le differenze fra ossitocina naturale e ossitocina sintetica, non sono di tipo chimico.

L’ossitocina è una molecola semplice, è un nonapeptide e si conosce come farne la sintesi. In realtà non c’è alcuna differenza chimica fra l’ossitocina sintetica e la molecola di ossitocina naturale liberata nel cervello dall’ipofisi. Una delle differenze concerne invece il modo in cui l’ossitocina naturale è liberata nel corpo umano.

Quando il corpo umano libera l’ossitocina, in realtà ha diverse modalità per liberarla. Una di queste fa sì che l’ossitocina rimanga direttamente nel cervello e raggiunga così  direttamente i ricettori per questo ormone. Quindi l’ossitocina naturale ha delle ripercussioni sul comportamento che ora sono bene conosciute, e che sono spesso evocate dicendo che l’ossitocina è l’ormone principale dell’amore.

C’è quindi una parte dell’ossitocina naturale che rimane nel cervello, ma c’è anche una parte di ossitocina che entra nella circolazione sanguigna e così raggiunge organi periferici e in particolare l’utero, permettendogli di contrarsi durante il parto per l’espulsione del bambino e della placenta. Abbiamo dunque un doppio effetto dell’ossitocina naturale. Uno è meccanico, per contrarre l’utero o le cellule del seno (con il riflesso di eiezione del latte), o della prostata (con il riflesso di eiezione dello sperma): si tratta di un effetto periferico, meccanico. L’altro effetto è invece quello sui comportamenti mediante i recettori cerebrali. Tutto questo avviene con l’ossitocina naturale.

1a DIFFERENZA

L’ossitocina sintetica invece entra in circolo per via endovenosa e quindi avrà solo effetti meccanici, cioè periferici. Permette cioè di far contrarre l’utero, le cellule dei seni, ma non permette di raggiungere le cellule cerebrali perché incontra quel che si definisce una “barriera” fra il sangue e le cellule cerebrali. In Inglese si chiama “blood-brain barrier” che protegge il cervello contro certe sostanze. Ebbene, in generale l’ossitocina sintetica, nell’adulto umano, non supera questa barriera, non raggiunge le cellule cerebrali e quindi non ha alcun effetto sul comportamento. Non soltanto non raggiunge le cellule cerebrali, bensì blocca la produzione di ossitocina naturale. Questa è la differenza principale, ma ce ne sono altre.

2a DIFFERENZA

Un’altra differenza è ad esempio che l’ossitocina naturale viene liberata mediante pulsazioni e più le pulsazioni sono intense più l’ossitocina è efficace. L’ossitocina sintetica invece, viene somministrata per via endovenosa in modo continuo, è dunque meno efficace e occorrono dosaggi molto più elevati per attivare i ricettori. Questa è dunque un’altra differenza: occorrono dosaggi molto più elevati di ormoni quando si opta per la via endovenosa.

LA DIFFUSIONE DELL’OSSITOCINA SINTETICA

Ci sono altre differenze che stranamente finora non sono state molto studiate eppure sollevano una questione importante se si pensa che l’apporto endovenoso di ossitocina sintetica è l’intervento medico più frequente in tutto il mondo durante il parto. La maggior parte delle donne che partoriscono per le vie naturali ormai ricevono ossitocina sintetica, molte di quelle che subiscono un taglio cesareo hanno ricevuto l’ossitocina sintetica prima che si optasse per il cesareo, e ci sono molti parti provocati che comportano ore e ore di infusioni di ossitocina. È dunque un intervento estremamente frequente e si può dire che in certi paesi alla maggior parte delle donne viene somministrata l’ossitocina sintetica durante il parto.

L’OSSITOCINA ATTRAVERSA LA PLACENTA? ARRIVA AL FETO?

Si pone dunque una questione importante, che paradossalmente è poco studiata, ossia di sapere se l’ossitocina iniettata per via endovenosa può attraversare la placenta.

Perché la questione è poco studiata? Forse perché si dice che l’ossitocina sintetica è “naturale”, perché sul piano chimico è uguale a quella naturale, dunque non è un medicamento di cui occorre studiare gli effetti secondari. Questa è forse una ragione. L’altra è che nella placenta ci sono degli enzimi che possono degradare l’ossitocina quindi i ricercatori si sono detti a priori, senza porsi ulteriori domande, che l’ossitocina non attraversa la placenta. In realtà la faccenda non è così semplice.

Nonostante tutto sono stati fatti alcuni studi seri, in particolare uno studio americano che risale al 1996, ma al quale non si è prestato molta attenzione, in cui combinando diversi metodi si è giunti alla conclusione che in realtà l’ossitocina sintetica attraversa la placenta, persino nelle due direzioni, ma più efficacemente dal sangue materno a quello fetale.

E’ inoltre noto che nel corpo del feto ci sono delle specie di “cortocircuiti”, che più tardi scompaiono, e che fanno sì che il sangue materno con l’ossitocina sintetica proveniente dalla vena ombelicale non passi dal fegato del nascituro (o almeno per l’80% lo eviti), ma vada direttamente nella vena cava inferiore attraverso il dotto venoso. Vi sono anche altri “shunt” o cortocircuiti come il foramen ovale all’entrata del cuore o come il dotto arterioso, e così via.

Questo fa si che l’ossitocina sintetica che arriva al feto con il sangue materno finisca quasi direttamente nel suo cervello. Certo, si suppone a priori che anche qui ci sia una barriera fra il flusso sanguigno e il cervello, la barriera emato-encefalica. Ciò è accertato per gli adulti, ma sembrerebbe che questa barriera sia molto più permeabile nel feto e ancora di più nel caso di situazioni di stress ossidativo.

CHE CONSEGUENZE CI SONO

Dunque ci sono delle buone ragioni teoriche per credere che le cellule cerebrali ricettive all’ossitocina, alla nascita degli esseri umani oggi, potrebbero essere sottoposte a dosi massicce di questa molecola visto che ne occorre molta per essere efficace. E questa è una novità, ed è un problema serio perché abbiamo buone ragioni per credere che tutto il sistema dell’ossitocina si formi e si sviluppi prevalentemente al momento della nascita. Dunque si interferisce e si interviene sullo sviluppo del sistema dell’ossitocina. È una questione importante perché, ricordiamolo, il sistema dell’ossitocina è coinvolto nella socievolezza, nella capacità di amare e potremmo dire, anche nel potenziale di aggressione dell’essere umano.

Allora questa verosimile esposizione a dosi massicce di ossitocina sintetica durante la maggior parte delle nascite, pone degli interrogativi visto che si interviene, in modo massiccio e ricorrente, sullo sviluppo del sistema dell’ossitocina, responsabile della socievolezza, dell’amore, eccetera.
Ciò pone delle questioni su un piano culturale. Porta forse anche a ipotizzare altre cause nella genesi di alcune malattie, diventate oggi più frequenti che in passato, che comportano un’alterazione del sistema dell’ossitocina come ad esempio l’autismo o l’anoressia nervosa.

L’OSSITOCINA, UN DETTAGLIO SENZA IMPORTANZA

Ecco alcuni interrogativi importanti sollevati dal fatto che l’infusione di ossitocina sintetica rappresenta l’intervento medico più frequente durante i parti. Paradossalmente nelle statistiche dei parti presentate dai servizi sanitari, le infusioni di ossitocina non sono comprese, come se si trattasse di un dettaglio senza importanza. Si precisa il numero dei parti normali, dei cesarei, dell’uso del forcipe e così via, ma non si parla della somministrazione di ossitocina. Ciò significa che si aprono nuovi campi di ricerca. Certe ipotesi sono ancora teoriche e quindi abbiamo bisogno di saperne di più.

 

Intervista a M. Odent del 2009, con la gentile traduzione di Delta Geiler Cairoli



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