La nascita di un bambino è uno dei momenti più sorprendenti della vita di molte persone: mamme, papà, nonni, ostetriche. Il miracolo della vita si presenta ogni giorno, sempre con un tocco di magia, al di là della “strada” utilizzata per far venire al mondo una nuova e piccola creatura.
Parto naturale o taglio cesareo? Le differenze e le indicazioni sono molteplici ed è assolutamente normale che nella completa fisiologia si preferisca il parto spontaneo.
Mentre il parto spontaneo necessita di una certa contrattilità uterina affinché l’ espletamento possa avvenire per via vaginale con semplice assistenza ostetrica, il taglio cesareo è un intervento chirurgico che richiede un’ assistenza medica ginecologica, anestesiologica oltre che presenza di personale infermieristico e ostetrico.
Quali sono le reali differenze?
Indiscutibilmente, sebbene la contrattilità uterina scateni tante reazioni di dolore, il parto spontaneo è il modo più naturale per partorire e questa “sofferenza” è uno dei tanti gradini che la natura ha predisposto forse proprio per la preparazione alla consapevolezza della genitorialità. Forse una delle esperienze più intense e belle che ogni donna dovrebbe poter vivere;
Il parto naturale non debilita assolutamente la neo-mamma nel post-partum, anzi le garantisce la possibilità di prendersi cura a 360° del proprio piccolo, attraverso l’ allattamento e le prime cure che nel caso del taglio cesareo possono comunque avvenire, ma con maggiore lentezza visto la lenta ripresa nel post-operatorio;
Durante il taglio cesareo, negli ospedali pubblici non è ancora possibile rendere partecipi i partner facendoli entrare all’ interno della camera operatoria, mentre il travaglio e il parto possono essere vissuti contemporaneamente da mamma e papà, come esperienza che possa rafforzare il rapporto e la prossima responsabilità genitoriale;
Nel parto spontaneo la donna ha un ruolo attivo e partecipe, che le consentirà di vivere ogni secondo della nascita del proprio bambino;
Un pregresso taglio cesareo indirizza la donna in altre gravidanze ad ulteriori tagli cesarei, nonostante è sempre valutabile il ritorno ad un parto spontaneo successivo, se le condizioni lo permettono;
Nel parto spontaneo può essere fatto ricorso all’ analgesia epidurale che per quanto emblema di un processo di medicalizzazione della nascita può aiutare molte donne nella gestione del dolore. Nel taglio cesareo si utilizza l’ anestesia spinale o subaracnoidea che invece riduce sia la sensibilità che la motilità degli arti inferiori e, quindi, non solo la percezione del dolore come nell’ epidurale.
Nonostante ciò, è normale che indicazioni mediche che obblighino il ricorso al taglio cesareo, in elezione o urgenza, non debbano assolutamente spaventare la donna né tantomeno demotivare la stessa o farsene una colpa. Una scelta ben ponderata, nonostante comporti il taglio cesareo, porterà in sicurezza la mamma e il piccolo.
Naturalmente è sempre bene stare attenti a chi, soprattutto in determinate realtà private, mostra l’ espletamento del parto esclusivamente da un punto di vista medico e chirurgico proprio in funzione del fatto che la gravidanza non è una malattia, così come non lo è il parto. Apriamo gli occhi, informiamoci e agiamo.