28 Giu CRURALGIA
Che cos’è il nervo crurale
Il nervo crurale è il più grande della zona lombare e interessa il quadricipite femorale, sartorio e pettineo, ma non solo. Pensate che quando il nervo crurale si irrita dà dolori talmente estesi che vanno dall’inguine fino alla parte interna del ginocchio. Negli uomini poi il dolore può interessare anche il testicolo.
Quali sono le cause della cruralgia
I fattori scatenanti della cruralgia possono essere molteplici. Il dolore che si avverte, quando si viene colpiti da cruralgia, è dovuto alla compressione della radice del nervo crurale. Questo può accader per un’ernia o per il disallineamento di una vertebra, rispetto alla vertebra sottostante.
La causa scatenante di questo dolore è la compressione del nervo, che può avvenire per diversi motivi, dalla frattura alla cisti.
La lombocruralgia invece può essere causata anche da complicazioni urologiche o ginecologiche. O da altre patologie, come il diabete, l’ipertiroidismo o l’artrosi. Spesso la lombocruralgia avviene dopo piegamenti o sforzi per sollevare pesi, a causa di posture scorrette, in particolare dopo essere stati seduti o piegati in avanti.
Una causa molto comune è la sedentarietà. Se non fate attività fisica e avete la tendenza a rimanere in posizione seduta per molte ore al giorno, potreste essere individui con una maggiore predisposizione ad essere colpiti da questo disturbo. Infatti la perdita del tono muscolare e il trofismo della muscolatura del tronco, soprattutto della zona addominale, possono essere molto pericolosi. In questi casi, basta un movimento semplice o banale per comprimere il nervo crurale.
Come potete leggere le cause della cruralgia sono tante. Questa infiammazione non colpisce solo i pazienti con ernia del disco, ma può essere causata anche da aderenze al tessuto connettivo.
Fattori fisici che predispongono alla cruralgia
Esistono alcuni fattori che più di alti possono indicare soggetti più predisposti ad essere colpiti dalla cruralgia o dalla lombocruralgia. Il primo di questi è sicuramente l’obesità. Un soggetto in sovrappeso corre maggiori rischi di esercitare una pressione sulle vertebre e quindi sul nervo crurale.
Il secondo fattore è sicuramente l’età. Infatti i pazienti che hanno tra i 45 e i 55 anni sono quelli maggiormente colpiti dall’ernia del disco. In questo caso, la parte tra un disco e l’altro, chiamata intervertebrale, tende a seccarsi, quindi non si lubrifica più e non avviene più la fuoriuscita di liquido gelatinoso.
Come riconoscerla
Come dicevamo inizialmente, la cruralgia di solito si manifesta con un dolore alla coscia, in alcuni casi più gravi, addirittura potrebbe esserci una sensibile riduzione del riflesso del ginocchio. Il dolore può farsi sentire o dopo uno sforzo o un trauma, oppure in maniera progressiva, acuendosi sempre di più.
Di solito il dolore che si avverte dalla coscia fino al gluteo, interessando il ginocchio e l’inguine. Rispetto alla sciatalgia, è più dolorosa.
Esistono poi casi più rari, di cruralgia paralizzante, dove le parti del corpo, come ginocchio o punte dei piedi, finiscono per paralizzarsi, in modo totale o parziale.
Di solito, recandosi da un medico, viene praticato il test chiamato “segno di Lasègue inverso”, durante il quale il paziente viene invitato a stendersi a pancia in giù, mentre la gamba viene stesa all’indietro. Se il paziente prova dolore a compiere questo movimento, si tratta di cruralgia.
Anche la lombocruralgia si riconosce per sintomi simili. Mal di schiena persistente, dolore al fianco destro o sinistro, che arriva fino al gluteo. E poi all’inguine, all’interno coscia, fino al ginocchio.
In alcuni casi di lombocruralgia sono presenti parestesie e ipoestesie, contrattura dei muscoli e perdita di forza e riflessi nella zona della rotula.
Di solito il dolore viene avvertito durante i movimenti, soprattutto durante l’estensione della gamba. In fase acuta, il malato può essere bloccato con le ginocchia piegate e l’anca flessa, per non tendere il nervo crurale.
Come si cura
Di solito la cruralgia si cura con il riposo, ma soprattutto con la somministrazione di farmaci antiinfiammatori e analgesici.
Se il dolore persiste, possono essere somministrate infiltrazioni lombari di corticoidi. Solitamente l’intervento chirurgico viene praticato solo nei casi più gravi, di cruralgia cronica, dopo 2 o 3 mesi di dolore ininterrotto, e di impossibilità di compiere alcuni movimenti.
L’intervento ha l’obiettivo di eliminare la compressione del nervo, sia essa un’ernia del disco o altro.
Esistono però anche alcuni esercizi da praticare per accelerare la guarigione.
Ad esempio è possibile eseguire, sempre assistiti da uno specialista, il metodo Mckenzie, ovvero esercizi messi in pratica dal fisioterapista neozelandese che hanno l’obiettivo di spingere il disco intervertebrale al suo posto originario. Oppure può essere utile praticare esercizi di fisioterapia manuali o di ginnastica posturale riabilitativa.
Di solito viene trattata la colonna lombare, che è la zona dove risiede l’origine del problema, e non la coscia, come invece sarebbe facile pensare.
Una delle terapie più efficaci è la FREMS, ovvero una stimolazione elettrica biocompatibile, somministrata attraverso la cute. La FREMS ridurrà in modo evidente il colore, e riattiverà la microcircolazione, riducendo la zona infiammata.
Altra terapia consigliata è la cura dell’ozono, chiamata anche Ozono-Terapia. Può essere effettuata anche in fase acuta e poi, successivamente, abbinata ad esercizi di tipo motorio. Il beneficio dell’Ozono-Terapia è di raggiungere zone infiammate, anche molto in profondità. Queste raggiunte dal gas subiscono l’azione antinfiammatoria. Spesso poi, nel caso sia presente un’ernia del disco, l’Ozono-Terapia può provocare la riduzione o la totale scomparsa della protusione.
L’importante, durante il periodo di trattamento, è evitare di compiere tutti quei movimenti che di solito possono causare dolore, come la corsa.